West End Games e il Boardgames 3D




Star Wars Miniatures Battles

Era il 1988 e le idee della West End Games erano chiare,  espandersi nel mercato con la produzione di nuovi prodotti.

L'anno precedente vide la nascita del più famoso wargames di sempre, Warhammer, creato dagli Inglesi della Citadels.

Gli Americani non volevo essere da meno e cercarono di creare il medesimo prodotto sfruttando il marchio Star Wars acquistato nel 1986.

La prima edizione deI gioco di ruolo di Star Wars ebbe un grandissimo successo a tal punto da  vincere il premio come miglior gioco di fantascienza del 1987.

Questa vittoria spronò la WEG a guardare oltre e puntare ad un mercato che stava crescendo un pò in tutto il mondo.

Star Wars Miniatures ha l'audacia di offrire un nuovo stile di gioco che chiedeva ai futuri fruitori delle conoscenze pregresse, come saper dipingere e nel caso anche realizzare degli scenari in 3D.

Non sono abilità per tutti e comunque avrebbero permesso all'appassionato di scoprire col tempo le proprie doti pittoriche con l'uso di colori acrilici e pennelli con setole di peli di animali.

Iniziarono la promozione pubblicitaria nelle riviste specializzate di modellismo statico, giochi da tavolo e di ruolo, oltre ai manuali da loro prodotti.

 

La prima edizione venne pubblicata nel Gennaio del 1991 e riscosse subito un grandissimo successo a tal punto da ripetersi la stessa situazione quando uscì il gioco di ruolo 4 anni prima.

Vinse il premio come miglior regolamento di un gioco di miniature nel 1991.

Il regolamento per l'appunto è molto semplice e intuitivo se già si possiede un'infarinatura del gioco di ruolo.

Il fattore economico non fu da sottovalutare.

Il gioco in se non richiede degli acquisti eccessivi e quando nel 1989 vennero messi in commercio i primi set tematici che contenevano da un minimo di 8 ad un massimo di 10 personaggi della dimensione di 25mm, permettevano ai giocatori di intavolare subito delle schermaglie. 

Potendo giocare già con un minimo di 6 statuine fino ad un massimo di 60 si aveva l'imbarazzo della scelta su cosa schierare e quale fazione scegliere tra imperiali, ribelli e impero del crimine.

Il regolamento riprende le stesse caratteristiche delle miniature messe in campo in precedenza nel gioco di ruolo e i medesimi dadi a 6 facce.

Ogni giocatore crea la propria liste che poteva comprendere eroi, truppe, veicoli e schierarli in base al punteggio scelto precedentemente durante la compilazione della lista.

Come nei classici wargames possono avvenire combattimenti a distanza o corpo a corpo e gli scenari sono essenziali per nascondersi o ridurre i danni.

Non solo gli starter set, anche i blister con veicoli, alieni e unità speciali permettono di espandere il gioco a vari livelli di competitività e pittoriche.

La Weg cercò di combinare gioco di ruolo e gioco di miniature, realizzando alcuni personaggi e mezzi nati da romanzi e fumetti estratti dall'universo espanso, questa idea avvicinò al mondo del modellismo fan di diverse generazioni, accomunati tutti dalla passione per Guerre Stellari.

Nelle battaglia con liste d'armata composte da molte unità formate da truppe o veicoli ed equipaggiamenti come detonatori, torrette o missili, l'esplosione non colpiva solo un personaggio ma poteva colpirne più di uno, causando uccisioni multiple.

Ecco perché si pensò a delle sagome d'effetto che potevano essere fotocopiate, ciò permetteva ai giocatori di controllare con esattezza quante miniature venivano coinvolte nell'esplosione e il tipo di danno che avrebbe subito ogni singolo soldato, creatura o veicolo.

In certi casi questo abbassava il morale delle unità, portandole alla fuga.

Il gioco non ebbe un grandissimo successo, ma lo ebbero le miniature e gli starter set che molti fan acquistavano per puro collezionismo o dipingevano per inserirle in propri diorami da esporre in fiere, negozi o nella propria abitazione. 

INFO: Star Wars miniatures battle ristampa, 1993, West End Games
FOTO: Star Wars miniatures battle ristampa, 1993, West End Games; Web












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